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Note geologiche ed idrogeologiche dell’area di Greccio

Note geologiche ed idrogeologiche dell’area di dei Monti della Duchessa.

di Carmine Allocca e Alessandro Arata

Carta geologica: Carta Geologica d’Italia in scala 1:100.000 foglio 145 Avezzano. http://www.apat.gov.it/Media/carta_geologica_italia/tavoletta.asp?foglio=145

 

Breve Inquadramento Geografico/Geologico

Figura 1 Carta Geologica d’Italia in scala 1:100.000 foglio 138 Terni

Figura 1 Dettaglio Carta Geologica d’Italia in scala 1:100.000 foglio 145 Avezzano

 

Inquadramento geografico

Figura 2 Carta dei sentieri

I Monti della Duchessa sono a cavallo fra Lazio ed Abruzzo,  appartengono alla catena del Velino  che prende il nome della Vetta principale il Monte VELINO (m. 2487). Il gruppo del Velino  ha cime  prevalentemente superiori ai 1500 m. e si ricordano, il California, L' Orsello, il Nuria ed i Monti della Duchessa.

I monti della duchessa sono sede di un importante riserva naturale, è rappresentata da un territorio montuoso, a morfologia aspra e selvaggia, dominato dal Monte Morrone (2141 m) e dal Murolungo (2184m). Da nord a sud abbiamo un’alternanza di profonde e strette vallate dai rilievi più o meno accidentati, come quello Valle Amara. Più a sud Murolungo sovrasta il Vallone di Teve.

La Riserva Naturale è caratterizzata da un dominio di piattaforma carbonatica costituito da formazioni calcaree di vario tipo (Cretaceo Medio - Superiore). Alle quote più basse si rinvengono le stesse formazioni ma sotto forma di detrito, quindi molto più permeabili; alle quote maggiori ci sono depositi morenici di origine glaciale e formazioni mioceniche di origine marina (nelle vicinanze del Lago della Duchessa).

 

Nel Würmiano (l’ultima glaciazione) due grosse lingue glaciali si estendevano dal Piano della Duchessa fino ad una quota di 1500 m e in Valle Amara fino a 1450 m. Si rinvengono anche  depositi bauxitici con spessore variabile testimoni di una fase emersiva risalente al Cretaceo Inferiore.

I fenomeni carsici nell’area sono molto frequenti, legati alla natura calcarea delle rocce affioranti, creano delle peculiari forme epigee ed ipogee.

Per epigee intendiamo delle forme che si presentano come concavità del terreno (in gergo tecnico doline), al loro interno si sviluppano delle condizioni microclimatiche diverse da quelle esterne.

 

Per ipogee intendiamo le forme più evidenti come grotte o inghiottitoi, profonde buche in cui si incanala l’acqua del deflusso superficiale; nella riserva ce ne sono due attivi: uno in Val di Teve e l’altro lungo la sponda settentrionale del lago.

 

Inquadramento geografico

Figura 3 Il Murolungo (2184m.) sovrasta il Lago della Duchessa e la Val di Teve Da: www.riservaduchessa.it

Inquadramento geografico

Figura 4 Lago della Duchessa Da: www.riservaduchessa.it

I Monti della Duchessa sono a cavallo fra Lazio ed Abruzzo,  appartengono alla catena del Velino  che prende il nome della Vetta principale il Monte VELINO (m. 2487). Il gruppo del Velino  ha cime  prevalentemente superiori ai 1500 m. e si ricordano, il California, L' Orsello, il Nuria ed i Monti della Duchessa.

I monti della duchessa sono sede di un importante riserva naturale, è rappresentata da un territorio montuoso, a morfologia aspra e selvaggia, dominato dal Monte Morrone (2141 m) e dal Murolungo (2184m). Da nord a sud abbiamo un’alternanza di profonde e strette vallate dai rilievi più o meno accidentati, come quello Valle Amara. Più a sud Murolungo sovrasta il Vallone di Teve.

La Riserva Naturale è caratterizzata da un dominio di piattaforma carbonatica costituito da formazioni calcaree di vario tipo (Cretaceo Medio - Superiore). Alle quote più basse si rinvengono le stesse formazioni ma sotto forma di detrito, quindi molto più permeabili; alle quote maggiori ci sono depositi morenici di origine glaciale e formazioni mioceniche di origine marina (nelle vicinanze del Lago della Duchessa).

 

Le litologie affioranti nella Riserva della Duchessa possono essere suddivise in:

litologie ad alta permeabilità imputabile al carsismo ed alla fratturazione;

litologie con un campo di permeabilità da media ad alta per porosità (Valle Amara, circondario del Lago).

Le morfologie vallive che si incontrano nell’area:

valli a forma di "U", con versanti levigati dallo scorrimento dei ghiacci (alta Valle di Teve);

valli a forma di "V", caratteristiche delle incisioni di tipo torrentizio, formanti un paesaggio rupestre ricco di fenomeni carsici (bassa Valle di Teve, Vallone di Fua, Vallone del Cieco, Valle Amara).

 

Val di Teve


L’alta Val di Teve, di origine prima tettonica e poi glaciale, è molto caratteristica per l’evidenza delle morfologie glaciali. Forme tipiche di questo importante geosito sono circhi glaciali, scarpate glaciali e depositi morenici. In questa splendida valle sono stati rilevati sette circhi glaciali principali di cui tre molto ben conservati (circhi del versante nordest di M. di Sevice, del versante nordest di M. Velino, del versante nord di M. Cafornia). Dai bordi dei circhi, scendono imponenti falde e conoidi di detrito, dovute a fenomeni di crollo di masse rocciose, con granulometrie generalmente modeste. Il progradare delle falde di detrito tende a nascondere le forme glaciali(come i truogoli ovvero le valli glaciali), che pure sono ancora ben riconoscibili. Il fondovalle risulta coperto da depositi morenici (depositi prodotti dall’azione del erosiva del ghiacciaio in movimento),  dai quali emergono alcuni rilievi calcarei, modellati a guisa di roccia montonata(Le rocce montonate sono generalmente arrotondate sopra e sul lato rivolto a monte, irregolari verso valle e allungati secondo la direzione di movimento del ghiacciaio.

Inquadramento geografico

Figura 5 Schema rappresentativo della formazione di una roccia montonata

La loro formazione è dovuta alla pressione esercitata dalla massa glaciale e all’azione di potente smeriglio svolta da notevoli quantità di detrito inglobate al suo interno).
Alcuni grossi massi possono essere interpretati come massi erratici. Alle morene si sono sovrapposti due rock Glacier, forme caratteristiche di ambiente periglaciale, di cui viene per la prima volta segnalata la presenza nel territorio del Parco. Essi consistono in un deposito di ghiaia e massi, grossolanamente e irregolarmente stratificato, rilevato rispetto al terreno, caratterizzato in pianta da una forma a lingua con fronte a U.

Attualmente le due forme sono da considerarsi inattive, anche se la mancanza di copertura vegetale fa ritenere possibile la loro attività fino a tempi recenti. La presenza di rock Glacier nell’alta Val di Teve testimonia pertanto la presenza nell’area, probabilmente fino a epoche recenti, di permafrost.

Due Parole di Geologia

 

Rock Glacier, pietraie semoventi
Nel territorio del Parco, in zone caratterizzate da estese falde detritiche, esistono esempi evidenti di rock Glacier, pietraie semoventi. Si tratta di lunghe colate detritiche caratterizzate da struttura lobata, superficie completamente costituita da blocchi rocciosi, contropendenze, solcature e ondulazioni; inoltre la parte frontale forma un arco convesso verso valle. All'interno tali forme presentano un nucleo di ghiaccio le cui deformazioni sono causa del loro lento movimento (alcuni cm/anno). I rock Glacier rappresenterebbero quindi una delle fasi estreme della vita di un corpo glaciale.

Inquadramento geografico

Figura 6 Rock Glacier con molti lobi da flusso, Chugach Mountains, Alaska. Da: http://en.wikipedia.org/wiki/File:Glacierrock1.gif

 

Le nostre fonti:

 

I GEOSITI DEL P.R. SIRENTE-VELINO (ABRUZZO) (A. Lorè - R. Massoli Novelli - M. Petitta - M. Tallini)

http://www.lazio-web.com/Monti.htm#Duchessa

http://www.parcovegliadevero.it

 http://www.regione.vda.it/territorio/geositi